LO STRESS

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PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA       CHE STRESS!!!

Una percentuale nettamente superiore al 50% delle problematiche medico-sanitarie sono, attualmente, collegate a problemi conseguenti situazioni di vita stressanti. Nella nostra società lo stress è ormai diventato una minaccia per la salute e i benessere psicologico e fisico di molte persone. Nella vita di ognuno sono presenti fonti di stress diversificate e difficili da gestire: situazioni familiari, lavoro, rapporti interpersonali, problemi economici etc… .

Lo stress rappresenta una condizione aspecifica in cui si trova l’organismo quando deve adattarsi alle esigenze imposte dall’ambiente. Quando queste richieste raggiungono livello di intensità o durata troppo elevati lo stress inizia a danneggiare il nostro sistema psico-fisiologico. Le cause dello stress possono essere eventi positivi che negativi.

Uno stress positivo può anche essere benefico e stimolare il senso della sfida, aumentare il livello di motivazione personale, migliorare la qualità di una performance. Uno stress negativo, invece, è nocivo e distruttivo. Se eccessivo e prolungato può comportare problemi comportamentali, fisici, emotivi e cognitivi.

Il nostro corpo ci segnala quando siamo sotto stress; riconoscere i segnali è il primo passo per imparare a combatterlo.

I sintomi fisiologici si riscontrano:

  • Sul sistema cardiovascolare (pressione sanguigna, battito cardiaco, mal di testa, palpitazioni…)
  • Sul sistema respiratorio (respirazione irregolare, attacchi di asma…)
  • Sul sistema cutaneo (acne, secchezza della pelle…)
  • Sul sistema endocrino (diabete, difficoltà tiroidee, disturbi mestruali…)
  • Sul sistema metabolico (aumento o diminuzione dell’appetito, insonnia…)
  • Sul sistema immunitario (infiammazioni allergiche, raffreddori, influenze,infezioni…)
  • Sul sistema riproduttivo (diminuzione della libido, impotenza, vaginiti…)
  • Sul sistema gastrointestinale (dolori allo stomaco, nausea, vomito, diarrea…)
  • Sul sistema muscolare (dolori muscolari, tic nervosi, bruxismo, tremori…)

I sintomi psicologici (emotivi e cognitivi)maggiormente comuni sono:

  • Ansia e depressione
  • Rabbia , iperattività, procrastinazione
  • Sentimenti di dubbio, scarsa fiducia in sé, ritiro in se stessi
  • Sensazione di non essere in grado di fronteggiare le situazioni
  • Sensazioni di mancanza di controllo, scarsa abilità di problem solving
  • Stanchezza, svogliatezza ed esaurimento emozionale
  • Scarsa memoria e dimenticanze
  • Difficoltà di concentrazione

Importante ricordare che l’evento collegato allo stress può essere sia piacevole che spiacevole. Anche esperienze piacevoli ( ad esempio l’inizio di un nuovo lavoro o una maternità) possono essere stressanti. L’effetto dipende dall’intensità e dalla durata dell’esperienza rispetto alla capacità di adattamento dell’individuo.

 

 

 

 

 

 

 

QUESTIONARIO SULLA VULNERABILITA’ ALLO STRESS

 

AFFERMAZIONI: VERO NON SO FALSO
1    Ho molti amici e conoscenti 1 2 3
2   Mangio regolarmente 1 2 3
3   Non bevo alcool più di una volta al giorno 1 2 3
4   Non fumo 1 2 3
5   Faccio ginnastica regolarmente 1 2 3
6   Bevo poco caffè 1 2 3
7   Sono una persona affettuosa 1 2 3
8   Guadagno abbastanza per vivere bene 1 2 3
9   Godo buona salute 1 2 3
10 Traggo forza dalla fede 1 2 3
11 Ritaglio un po’ di tempo per divertirmi 1 2 3
12 Dico sempre quello che penso 1 2 3
13 Faccio parte di associazioni o club 1 2 3
PUNTEGGIO

 

Se il punteggio è compreso tra 13 e 23 avete una buona resistenza allo stress, condizioni fisiche e abitudini di vita che vi permettono di affrontare abbastanza serenamente le situazioni.

Se il vostro punteggio è compreso tra 24 e 34 avete una resistenza allo stress media.

Se il vostro punteggio supera i 34 siete vulnerabili allo stress. Alcune situazioni potrebbero causarvi forte tensione.

                                                                       Dott.ssa Veronica De Marchis

                                                                               Psicologa-Psicoterapeuta

 Per Info 3281330540                            E mail : veronica.demarchis@libero.it

 

 

 

MATERNALITA’

Maternalità

MATERNALITA’

 

Cosa vi suggerisce l’immagine? E’ la maternità rappresentata da un artista dei nostri tempi, Ubaldo Urbano. Osserviamola insieme: la mamma, completamente rapita, accoglie, contempla, contiene il proprio figlio. Sembra che il piccolo sia tutto il suo mondo, sembra venga lasciato spazio a nient’ altro. La reciprocità e la sintonia degli sguardi definisce il loro legame. Nel suo complesso comunica serenità. E l’architettura sullo sfondo? Parrebbe quasi fuori luogo rispetto alla dimensione, intima e calda, in cui sono calati i due soggetti in primo piano. Eppure proprio quell’architettura, affatto casuale, sembra messa lì a rappresentare, metaforicamente, l’elaborata articolazione, invece, dello stato di gravidanza e maternità che, tuttora concepito come di totale benessere e realizzazione, naturale e “fisiologico”, si afferma, di contro, come “il più complesso evento nell’esperienza umana”. Così lo definisce lo psichiatra britannico Ian Brockington. Si, perché la donna, e non solo lei, è chiamata a vivere un processo di profonda trasformazione, psichica in primo luogo, entusiasmante e tortuoso insieme. Nessun’altra fase di “transizione”, al paragone, costituisce un momento di “crisi” tanto intenso. Molteplici sono le tappe evolutive che ne fanno parte : il passaggio dalla “stagnazione” all’apertura alla “generatività” e , in essa, alla “Cura”, al “Prendersi Cura”, responsabilmente, come qualità emergente (Erik Erikson); apertura alla generatività che prepara la strada all’attesa, con la creazione di uno spazio fisico e psichico per l’accoglienza, al contempo abitata da contenuti immaginari riguardo a sé, al bambino e all’Altro, e terra di mezzo in termini identitari, poiché non si è più solo figli né ancora genitori; attesa che, nei vissuti, anticipa ciò che diverrà più forte, più incisivo, con e dopo la nascita. Mi piace qui parlare di maternità, anzi di “maternalità”, prendendo in prestito la descrizione che ne fa Iori: “Irrompe nell’ordinario dei giorni modificando per sempre la fisionomia delle relazioni, delle biografie personali”. Proprio così; perché comporta profondi e radicali mutamenti nella vita della donna, della coppia e della famiglia allargata, che si legano, inevitabilmente, alla costruzione di nuovi equilibri, in cui ognuno è investito di un nuovo ruolo; perchè punto d’incontro tra “movimenti” regressivi, in cui la donna rivive le proprie personali dinamiche di bambina e di figlia, e movimenti progressivi segnati, nell’immediato e in prospettiva, dall’assunzione della “genitorialità”, passo decisivo verso l’adultità, con in se il carattere di permanenza, perché si è genitori per sempre, anche se ci si allontana dal nucleo familiare costituito. E tutto questo presuppone la possibilità di inglobare in modo coerente la nuova esperienza, “terra ogni volta sconosciuta” (Marinopoulos, 2006), nella continuità della Medesimezza, del sentirsi se-medesimo, all’interno della propria storia personale. Ripresa nella crescita individuale dunque. E’ un evento allora che coinvolge l’intrapsichico, l’interpersonale e l’intergenerazionale. Aggiungerei anche il sociale. Scrive Marinopoulos: “I tabù, come le convinzioni, sono un veleno, un ostacolo al vero progresso. L’idea del divenire madre come stato paradisiaco che viene acquisito all’istante, per istinto, appartiene a questa categoria”. Concepire in questi termini la maternalità, significa misconoscere l’ambivalenza che ne è parte costitutiva, fatta di associazione di vita e di morte, di pieno e di vuoto, di simbiosi e di distacco, di accettazione e di rifiuto, fatta di richieste interne ed esterne spesso confuse e contraddittorie. Significa allora negare ascolto, tempo, condivisione, comprensione.

Dott.ssa Barbara Panetti

Psicologa-Psicoterapeuta

Per Info    Tel. 3405665114                Email: daimonfly@inwind.it